CERCANO DI SBARRARCI LA STRADA MA NON CI RIUSCIRANNO

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“Adesso il quadro è più chiaro. La scorsa settimana è toccato al Procuratore Francesco Messineo. Questa settimana le frecce avvelenate hanno tentato di colpire il presidente Carlo Vizzini, a cui si deve il varo della legge che ha consentito il sequestro di beni per centinaia di milioni di euro agli eredi ed ai fiancheggiatori dei boss mafiosi. Inclusi quelli ascrivibili alla famiglia Ciancimino” – afferma in un comunicato Renato Campisi, portavoce di MafiaContro.

 

“Sarebbe il caso di interrogarsi su come si costruisca una notizia che, dopo averla imprudentemente ed inopinatamente lanciata, viene immediatamente smentita da chi – secondo un quotidiano nazionale (lo stesso della volta scorsa) – avrebbe dovuto dichiararla o confermarla ai magistrati”.

 

“Ribadendo la massima vicinanza agli inquirenti che con scrupolo, equilibro, indipendenza tutti i giorni sono impegnati nel reprimere il crimine mafioso, ci chiediamo se non sia il caso di porsi delle domande sull’esistenza di un nuovo corvo più predisposto – per fini tutti da accertare ma comunque abietti- a stroncare chi combatte la mafia che non gli stessi mafiosi”.

 

“In ogni caso – conclude Campisi – quanto accade è assai grave e merita la massima attenzione da parte delle istituzioni e della società civile. Si sappia che non permetteremo che si ricreino quelle condizioni che, nel recente passato, hanno prodotto vittime tra gli avversari di Cosa Nostra ed, al contempo, hanno consentito ai capimafia di consolidare il proprio potere”.

 

Renato Campisi

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